Chi era Cambellotti: l'epopea della lestra
di Maria Cristina Crespo

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Sunto: Rimangono tuttora sottovalutati l’importanza e il ruolo dell’artista Duilio Cambellotti e dei suoi compagni di strada di estrazione socialista, gli scrittori Giovanni Cena e Sibilla Aleramo, Alessandro Marcucci, direttore delle scuole dell’agro romano nel 1907. Furono a tutti gli effetti i pionieri del riscatto dalla povertà e dalla miseria diffuse nella Campagna Romana agli inizi del Novecento. Fautore della modernità al pari dei Futuristi e imparentato con Giacomo Balla, non si dedica all’esaltazione della guerra ma del lavoro, ispirando di fatto l’idea di bonifi ca pontina che in seguito Mussolini farà sua. Con Cambellotti si creano un’estetica del lavoro e una valorizzazione della bellezza di una cultura materiale sopravvissuta ai millenni, giunta fi no a oltre l’unità d’Italia e Roma capitale. Poesia e didattica si fondono negli allestimenti del Museo di Piana delle Orme, dove si riesce a comprendere la tecnologia della Bonifi ca attraverso l’ambientazione dei macchinari, originali e funzionanti, e degli interventi messi in atto, illustrati nei minimi dettagli. Nel 2021 una mostra a Terracina, nella chiesa romanica da poco restaurata di San Domenico, una mostra mette a confronto la produzione artistica di Cambellotti con la creazione del monumento ai caduti tuttora presente nel cuore della città bassa.

Abstract: The importance and role of the artist Duilio Cambellotti and his socialist traveling companions, the writers Giovanni Cena and Sibilla Aleramo, Alessandro Marcucci, director of the Roman agro schools in 1907, are still underestimated. the pioneers of the redemption from poverty and misery spread in the Roman countryside at the beginning of the twentieth century. A supporter of modernity like the Futurists and related to Giacomo Balla, he does not dedicate himself to the exaltation of war but of work, in fact inspiring the idea of Pontine reclamation that Mussolini will later make of him. Cambellotti creates an aesthetic of work and an enhancement of the beauty of a material culture that has survived the millennia, reaching beyond the unity of Italy and Rome as the capital. Poetry and teaching come together in the installations of the Piana delle Orme Museum, where you can understand the technology of reclamation through the setting of the original and functioning machinery and the interventions implemented, illustrated in detail. In 2021 an exhibition in Terracina, in the recently restored Romanesque church of San Domenico, an exhibition compares Cambellotti’s artistic production with the creation of the war memorial still present in the heart of the lower city.

Maria Cristina Crespo. Ha studiato antropologia culturale all’Università “ Sapienza” di Roma. Laureata e perfezionata in storia dell’arte, pubblicista dal 1983, ha esposto in numerose mostre personali e collettive in Europa e in America. Le sue opere si trovano in numerose collezioni e musei: Gibellina (TP) Metropolitana di Napoli, Castello di Revere (MN), Fermo, coll. Benucci (Roma), coll. Fiocchi (Ascoli). Ha collaborato con scritti o illustrazioni a varie riviste, tra cui «Cahiers d’art», «Plages», «Interpretare», «Hat», «Images Art & Life», «Micromega», «Zeta» (Udine). Ha lavorato dal 2004, come consulente e autore, per la trasmissione ART NEWS e la produzione Magazzini Einstein di RAI EDUCATIONAL (documentari Essere Naif, Al bar con Edward Hopper, Cent’anni di Futurismo, Ecce Bacon, La Terra di Giganti (arte e vita nelle Paludi Pontine). Fra gli ultimi libri: libro d’artista Un Erbario per gli Immortali (ed. Peccolo, Livorno, 2011 ; AA.VV., Teatrini dell’Ibrida Immagine (Allemandi, 2015); Giardino delle Muse danzanti (Campanottto, 2015); Palestrina (collana “Quaderni del Grand Tour” ed. LuoghInteriori, 2020); libro d’artista Monarchia di Dante (S. Severi, 2022). È tra le protagoniste del documentario Clandestine di M. Paola Orlandini (2020).

ArteScienza Anno VIII, N.16 dicembre 2021